Svanisce il sogno Champions per l’Inter che si risveglia in Europa League. Non basta il gol di Icardi in rimonta e non basta nemmeno il favore del Barcellona, che ferma il Tottenham: i nerazzurri fanno tutto da soli, fallendo l’unico obiettivo possibile cioè la vittoria contro il PSV Eindhoven. L’Inter va sotto di un gol, perde lucidità ma non il cuore. Ci pensa Icardi a rimettere momentaneamente le cose a posto e gli uomini di Spalletti sono qualificati per un quarto d’ora soltanto. Il gol del Tottenham gela San Siro e l’Inter non trova il raddoppio. L’allenatore tenta la carta di Keita e Lautaro Martinez ma il risultato resta inchiodato sull’1-1. Ed è questa la grande colpa dei nerazzurri, incapaci nel finale di assestare il colpo del ko. Per Spalletti era la partita più importante da quando è a Milano. Aspettative infrante in una serata decisamente amara.
Salah interrompe sogno Napoli, azzurri fuori
Il Napoli esce dalla Champions e lo fa nel modo peggiore, penalizzato dalla differenza reti che qualifica il Liverpool a condanna gli azzurri. E’ un finale incredibile per i partenopei, costretti a uscire con una sola sconfitta nel girone e assistere alla qualificazione dei Reds, battuti per ben tre volte nell’arco della prima fase della competizione. Il Napoli paga incredibilmente l’inutile gol del 3-1 messo a segno al San Paolo da Ben Nabhouane, nella gara vinta con la Stella Rossa. E’ proprio quel gol che nel gioco della differenza reti dà la possibilità agli inglesi di qualificarsi grazie a una vittoria con il minimo scarto. Agli azzurri sarebbe bastato un solo gol per ottenere la qualificazione che sarebbe arrivata anche in caso di sconfitta con un solo gol di scarto, ma non con l’1-0 a favore del Liverpool. E all’ultimo istante di una gara intensissima e combattuta la palla del pareggio capita sui piedi di Milik la cui conclusione viene miracolosamente deviata da Alisson. E’ l’ultimo atto, con gli azzurri costretti a ‘retrocedere’ in Europa League e con il Liverpool che si qualifica assieme al Psg vittorioso a Belgrado.
Perdono anche Juve e Roma ma erano già qualificate
Young Boys-Juventus 2-1 nell’incontro valido per la sesta e ultima giornata del girone H di Champions League, disputato a Berna. In virtù di questo risultato e del concomitante ko del Manchester United a Valencia, i bianconeri chiudono comunque al 1/o posto. I bianconeri si svegliano solo nel finale con l’ingresso di Paulo Dybala che accorcia le distanze al 35′ st dopo il doppio vantaggio degli elvetici con la doppietta di Hoarau, il primo gol su rigore al 30′ pt e il secondo al 23′ st.
La Roma perde 2-1 in casa del Viktoria Plzen, che si qualifica in Europa League.
Più che la partita, la Roma ha perso stavolta anche la faccia. Non bastasse l’harakiri alla Sardinia Arena quattro giorni fa, i giallorossi riescono a confezionare l’ennesima brutta figura di questa prima parte di stagione anche in Europa, uscendo sconfitti – e meritatamente – nell’ultimo match del gruppo G di Champions contro i modesti cechi del Vikoria Plzen alla fine vittoriosi 2-1 e soprattutto con la qualificazione all’Europa League.
La Roma? non pervenuta. Il ritiro non è servito a nulla, almeno stando a quanto si è visto alla ‘Doosan Arena’, con la temperatura vicina allo zero e la neve a far da cornice. Una partita che non contava nulla per la classifica ma molto per la faccia si trasforma nel peggiore degli incubi per la Roma che certo non può appellarsi ai tanti infortunati per giustificare l’ingiustificabile. Da Pastore a Schick, da Luca Pellegrini (12 minuti tre falli e un rosso) a Santon, fino agli impalpabili Kluivert e Marcano, sono tanti i giocatori in questo momento ‘impresentabili’.
Ad un certo punto sembrava che la fiammata del solito Cengiz Under, che ha pareggiato (67′) il vantaggio di Kovarik (62′), potesse evitare il tracollo ma sono bastati pochi minuti (72′) per rivedere il baratro. E nemmeno il lauto premio Uefa per ogni vittoria è riuscita a smuovere i giallorossi dal torpore in cui sembrano caduti da un mese a questa parte. Eppure senza alcuna posta in palio, poteva, doveva essere l’occasione giusta per ritrovare energie e stimoli e recuperare qualche ex acciaccato o finito nel dimenticatoio.