Nuoto sincronizzato
DanRobichaud.Zenfolio.com
Più di 3600 atleti, provenienti da tutto il Canada, parteciperanno, dal 15 febbraio al 3 marzo 2019, a Red Deer, in Alberta, ai Giochi d’inverno del Canada 2019, un evento che si svolge ogni 4 anni come le Olimpiadi.
Tra gli atleti che si cimenteranno in 19 discipline sportive troviamo anche Kiara Quieti, 16 anni, residente a Saint-Léonard, che farà parte della squadra di nuoto sincronizzato del Québec composta da 10 ragazze.
Studentessa della quinta secondaria della Lester B Pearson High School (programma “Sport-studi”), Kiara, i cui genitori sono d’origine italiana, è al suo secondo anno nella categoria junior della squadra Montréal Synchro.
Per arrivare a far parte della squadra del Québec è passata attraverso un lungo e difficile processo di selezione: test di nuoto, di forza fisica, di flessibilità, ginnastica, esercizi in acqua singoli e con le compagne, con musica e senza musica, 8 mesi di allenamenti intensi, anche durante i fine settimana, allo Stadio olimpico o al Parco Jean-Drapeau e diverse competizioni come quella di luglio scorso a Toronto, il “Sync Invitational”, dove il Team Québec di cui fa parte ha vinto la medaglia d’oro nelle categorie “Team Tech” e “Free Routines”.
Le giornate di Kiara, che ha inziato a praticare questo sport all’età di 8 anni, non finiscono mai; la scuola la mattina, poi 5 ore di allenamento per 5 giorni a settimana con la Montréal Syncro e durante il fine settimana diverse altre ore di allenamento con il Team Québec.
Una questione di equilibrio
Abbiamo chiesto a Kiara come vive questo momento, ciò che la motiva e come riesce a trovare il tempo necessario per conciliare le sue attività.
«Sono molto contenta – risponde la giovane atleta – perché il mio obiettivo per quest’anno era di far parte della squadra del Québec e per il prossimo anno … di vincere i Giochi! Lavoro veramente forte ma ne vale la pena. Già da diversi anni sono riuscita a trovare un equilibrio nella mia vita tra la scuola, i compiti, gli allenamenti, il tempo passato con la famiglia, il riposo e un po’ di vita sociale. Mi sono abituata a questo orario ed a non avere molto tempo libero; è diventata un’abitudine e ormai non penso nemmeno più al fatto che le mie giornate sono così lunghe.
Ciò che mi motiva a fare tutto questo – aggiunge Kiara – è la possibilità di allenarmi con le altre ragazze perché tra di noi c’è una bella intesa, ci divertiamo anche molto e ci rendiamo conto che con gli allenamenti possiamo migliorare giorno dopo giorno».
Brava Kiara e soprattutto: in bocca al lupo!