La Console Generale d’Italia risponde
Sarei tentata di rispondere semplicemente: la variegata presenza istituzionale della Farnesina. Da sola testimonia il valore, enorme, che Roma attribuisce a Montréal. Non renderei però giustizia a chi mi ha posto il quesito. Provvedo ad articolare la mia risposta.
Ciò che rende questa Sede un caso unico al mondo, sull’intero scacchiere diplomatico-consolare italiano, è il fatto che da poco più di venti anni un/’ unico/a Capo Missione regge al contempo la segmentazione di natura diplomatica, nella sua accezione multilaterale, ossia la Rappresentanza Permanente presso un’Organizzazione Internazionale (ICAO) e il Consolato Generale.
Ricorderete che nello scorso approfondimento avevamo visto che a Montréal sono operative tutte e tre le articolazioni in cui si declina il Ministero degli Esteri all’estero: rappresentanza diplomatica, ufficio consolare e istituto italiano di cultura.
Potrei anche dire: Montréal è una Sede unica, perché il Québec è un luogo unico.
Qual è l’unicità del Québec?
La Belle Province occupa un posto speciale nell’architettura politico-istituzionale e multiculturale canadese, essendo l’unica enclave francofona in Nord America.
Analizzarne il peso, le implicazioni dal punto di politico – e geopolitico – o soffermarsi sulla mai sopita questione identitaria o linguistica, travalica i confini di questa rubrica. Per svolgere la mia analisi mi avvarrò, piuttosto, di dati statistici in campo demografico, sociolinguistico ed etnoculturale che enucleeranno l’unicità del Québec e di Montréal. 8,5 milioni di abitanti rendono questa la seconda Provincia più popolosa del Canada (22,5% del totale). L’80% della popolazione quebecchese vive nelle aree residenziali concentrate principalmente lungo il fiume San Lorenzo. Montréal, seconda città del Canada, accoglie oltre due milioni di abitanti, (oltre quattro, se si include l’intera regione metropolitana). Ville de Québec, rientra tra le prime 10 più popolose, con quasi 600.000 abitanti. Seguono Laval (quasi 440.000) e Gatineau (circa 285.000).
Il Québec è… multiculturale?
Di più. Lo considero l’avamposto del multiculturalismo e dell’integrazione. I dati di Statistics Canada (2016) confermano che la Provincia è estremamente diversificata e dotata di una vibrante stratificazione linguistica. Le comunità etnico-culturali immigrate sono numerose. Tre esse spiccano, oggi, la haitiana (2,5%), l’araba (1,5%), la latinoamericana (1,2%) e la cinese (1,1%), visto che quella italiana è da tempo perfettamente integrata nel tessuto socio-economico locale. Circa il 14% della popolazione parla una delle lingue d’immigrazione, dette allofone. Ne sono state censite quasi 150. Quella di Dante è la terza, dopo arabo (2,5%) e spagnolo (2%). È parlata da oltre 113.000 persone (1,4% del totale, ma 10% delle allofone). Si stima che le nostre varianti dialettali siano usate, in diglossia, da almeno altre 150.000 persone. Poco più dello 0,5% della popolazione quebecchese parla una lingua autoctona, l’86% uno dei due idiomi ufficiali del Canada: francese (79%), lingua ufficiale della Provincia, o inglese (8%). Il trilinguismo è molto diffuso ed è la cifra distintiva di Montréal.
Come sono le relazioni del Québec con l’Italia?
Uniche. Lo ho ribadito qualche mese fa. In occasione della celebrazione dei 55 anni della presenza del Québec in Italia, la sua Delegata a Roma mi ha chiesto di affiancare la Ministra delle Relazioni Internazionali e della Francofonia del Québec, Nadine Girault, per un saluto. Mi sono state preziosissime le indicazioni dell’Ambasciatore a Ottawa, del Direttore ICE a Toronto e delle colleghe che a Roma si occupano di Canada per rendere essenziale ed efficace il mio contributo. Quel video-messaggio è stato condiviso durante il Festival della Diplomazia di Roma. Lo abbiamo rilanciato tramite i nostri social. So che ha ricevuto svariati apprezzamenti. Ne riporto integralmente il testo, nella lingua in cui mi è stato commissionato. Articola a pennello la mia risposta.
“Québec-Italy relationship is, in the framework of the excellent relations between Italy and Canada, so to say unique.
Unique for the significant Italian presence in Québec. 327,000 Canadians of Italian ancestry and 40,000 Italians, successfully integrated in the local socio-economic fabric, creating a unique space for Italian language and culture in the vibrant, multicultural, environment of la Belle Province.
Unique for our cooperation in the areas of joint interest: from education to science and technology, to culture.
Unique for the Interuniversity Centre for Québec Studies in Bologna, which links ten top Italian Universities. It is the only one of this kind, outside Québec.
Unique for our strong economic partnership. Québec accounts for a third of trade between Canada and Italy, and represents a gateway for Italian and European goods in Canada. Our SMEs complement each other in many sectors of excellence like aerospace, biotechnology, life sciences, agri-food, artificial intelligence and many others.
So… Québec-Italy relationship is, indeed unique.”
Vi aspetto al prossimo approfondimento. Non mancate.
La vostra Console Generale e Rappresentante Permanente,
Silvia Costantini