Stili di vita
21:45pm13 Novembre 2020 | mise à jour le: 13 Novembre 2020 à 21:48pmReading time: 3 minutes

Vista più stanca per lo smartworking, gli occhiali cambiano

Nuove montature in beta titanio, magnesio, rame, ottone e alluminio

Ansa – I nuovi occhiali sono fatti di lino o di pelle vegetale e perfino in marmo o di ‘sassi’, purché di materie prime naturali. I più cool hanno montature leggerissime, contrapposte a quelle spesse che sono diventate un “must-have” per donne e uomini negli ultimi anni.

Ora si cambia e le montature diventano sottili e fatte anche di ‘beta titanio’ (super leggero e flessibile), ottone, rame o alluminio per modelli tipo ‘pantos’ (gli occhiali rotondi particolarmente amati negli anni ’80 grazie a celebrità iconiche del calibro di Johnny Depp e Woody Allen). Le celebrites già li indossano in variabili e forme infinite, da perfettamente rotonde o squadrate.

 

Le lenti degressive

Il mondo dell’occhialeria sta cambiando l’offerta e per l’inverno alle porte anche le nuove lenti tengono conto del momento storico e della pandemia. In aumento quelle ‘degressive’, dette anche lenti ‘office’, che stando alle indicazioni dei produttori si adattano a diverse distanze grazie ad una maggiore profondità di campo (da 60 centimetri fino a 3 metri). Rispetto ai classici occhiali da lettura consentono di vedere bene sia gli appunti sul tavolo, che lo schermo del computer e ciò che ci circonda nella stanza senza fare sforzi visivi o assumere posture sbagliate per ore. Il lockdown e le ore prolungate passate avanti agli schermi per lo smartworking pare stiano affaticando la vista e i produttori di occhiali ne stanno tenendo conto.

I trend moda e le risposte ai ‘nuovi’ problemi della vista post-lockdown sono stati al centro di “Dateyewear” (DaTE), la fiera dell’occhialeria indipendente, artigianale e di nicchia, svoltasi alla Leopolda di Firenze.

«Anche se nel mondo dei produttori indipendenti il trend principale è “nessuna tendenza” ci sono forme, colori e materiali specifici per l’inverno alle porte», commenta Cristina Frasca, ideatrice e fondatrice di DaTE.

 

Coloratissimi o ispirati alla natura

Fra le novità il ritorno delle forme piccole, tonde, pantos, squadrate, ovali ma anche spigolose e triangolari. Anche gli occhiali a mascherina continuano ad avere successo, ma sono mascherine diverse da quelle anni ’80 e ’90 a cui siamo abituati, con forme più moderne e lenti flat, cioè perfettamente piatte. «Per quanto riguarda i colori – prosegue Frasca – si va dai nuovi occhiali coloratissimi dai toni fluo-giallo, verde, arancione e rosa a quelli dalle nuance più scure, dai toni tartarugati e ispirati alla natura come beige, verde chiaro, rosa tenue».

Cambiano radicalmente i materiali, campo di ricerca e sperimentazione da parte di creativi e produttori. «Spiccano l’uso del beta titanio, del magnesio, del rame, dell’ottone e dell’alluminio. L’acetato e l’acetato biodegradabile N49 continuano ad essere materiali ampiamente utilizzati, a dimostrazione di una sempre maggiore attenzione verso l’ambiente e la natura». Tra i materiali di nicchia per occhiali di lusso ci sono quelli in marmo, sasso e corno.

 

 

 

 

 

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