(NoveColonneATG) Roma – Vigilia, Natale, Santo Stefano, Veglione di San Silvestro, Capodanno, Epifania: se avete letto i nomi di queste ricorrenze pensando alle interminabili maratone culinarie con le gambe ben ancorate sotto al tavolo, le mandibole in costante movimento e cinture da allentare per sopravvivere all’ennesimo bis, non vi state sbagliando.
Ma tutto questo carico di calorie e piacevolezze della tradizione può rappresentare, a lungo andare, un problema per l’organismo, a partire da quell’insopportabile senso di pesantezza fino a vere e proprie sensazioni di malessere. Se poi ci aggiungiamo a tutto ciò innaffiate alcoliche di svariate gradazioni, è chiaro che a stomaco, fegato e intestino arrivano mazzate micidiali.
In questo senso, l’acqua rappresenta la soluzione ideale per impedire tutto ciò. Lo è sicuramente durante le canoniche abbuffate e lo è ancora di più quando le feste diventano soltanto un ricordo e bisogna fare i conti con chili, centimetri e sensi di colpa accumulati.
“Nel momento in cui il processo digestivo è messo a dura prova, come nel periodo natalizio, è fondamentale bere la giusta quantità d’acqua poiché aiuta a migliorare la consistenza degli alimenti assunti e velocizza lo svuotamento dello stomaco.
È altresì importante bere acqua prima, durante e a fine pasto per aiutare l’organismo nel processo di digestione, favorire il senso di sazietà e attenuare la sensazione di pesantezza che ci coglie dopo aver mangiato. In questo particolare periodo, si consiglia di bere acque minerali sodio-bicarbonate, poiché hanno proprietà digestive e sono in grado di abbassare i livelli di colesterolo presenti nel sangue.
Questa tipologia di acqua deve essere utilizzata come parte della dieta abituale per ridurre il rischio cardiovascolare e aiutare la digestione” spiega il professor Umberto Solimene, dell’Università degli studi di Milano.
Insomma, distribuire l’assunzione di acqua durante tutto l’arco della giornata ed evitare di concentrarla solo durante i pasti è il modo migliore per concedersi quello sgarretto in più a tavola che fa tanto felice la nonna che ce lo mette nel piatto, e che non peserà più di tanto sul processo digestivo.