La celebre casa motociclistica Ducati di Borgo Panicale (Bologna) ha aperto la settimana scorsa il suo primo negozio, che potremmo definire “monotematico”, sul suolo canadese e per farlo ha scelto proprio la nostra città e, in particolare, la zona della Piccola Italia (l’indirizzo è il 6816 boulevard St-Laurent, tel. 514-658-0610). E non poteva scegliere collocazione migliore data la passione tutta italiana per i motori e la notorietà della Petite-Italie come “veicolo” dello stile e del gusto italiano.
Il Corriere Italiano ha parlato di questo evento con Alain Trottier, presidente di Ducati Montreal e proprietario da 30 anni di “Monette Sport”, un concessionario di moto di Laval che vende varie marche tra cui anche la Ducati.
– Signor Trottier, come è nata questa idea della Ducati nella Piccola Italia?
«L’idea originale – ci ha spiegato – è che in tutte le grandi città del mondo Ducati ha un suo negozio, una cosiddetta “showroom destinations” che vende, sotto lo stesso tetto, non solo le moto ma anche tutta la gamma di prodotti “griffati”: dai jeans alle scarpe, dai giubbotti alle magliette per uomini, donne e bambini, dagli occhiali agli orologi, dai caschi alle borse, passando per tanti altri accessori che definiscono lo “stile Ducati”.
In Nord America, ad esempio, ve ne sono nella California del Sud, a New Orleans e a New York. I responsabili della casa bolognese hanno pensato, dunque, che anche Montreal, luogo in cui la passione per i motori è ben conosciuta e nutrita, potesse avere la sua boutique esclusiva Ducati, la quarta di questa parte del Continente. Hanno cominciato a cercare un posto che fosse adatto allo scopo nel centro della città. Ma il centro di Montréal, a causa dei costi proibitivi, dei vincoli legati alla concessione dei permessi, soprattutto per quelli di tipo “officina meccanica” e per altri motivi non era, a mio avviso, il luogo adatto per aprire un concessionario esclusivo. Fidandosi della mia esperienza e del fatto non secondario che pur vendendo a Laval moto di varie marche la Ducati resta la mia moto “preferita” per il design, per il suo stile, per quello che rappresenta, per quel tocco in più tutto italiano, ho suggerito loro che il posto ideale era proprio nella Piccola Italia, un luogo che amo moltissimo per la sua effervescenza, per il suo ambiente, per il “profumo” che si respira e che, proprio per queste sue caratteristiche uniche, attira molta gente.
Un bel giorno stavo prendendo un caffè con un amico proprio da queste parti quando ho saputo, per caso, che la proprietaria del negozio dove ora ci troviamo voleva lasciare il suo commercio. Sono andato ad incontrarla, ci ha confermato la sua intenzione e mi sono messo subito all’opera, convinto che questo era il posto giusto per il “concetto Ducati”. In pochissimo tempo abbiamo preparato l’allestimento e per questo devo ringraziare anche tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita del progetto a cui credo moltissimo».
– Alain Trottier è un “fiume in piena” o, dato l’argomento, sarebbe meglio dire: una Ducati lanciata a tutta velocità verso il traguardo …
«Per me è una nuova sfida, un “challenge” – continua Trottier – e non mi ci sarei lanciato se non ci avessi creduto fin dall’inizio».
– Si ma la crisi economica imperversa … una moto non è un genere di prima necessità e Montréal, il Québec, il Canada, non hanno un clima proprio ideale per gli amanti delle due ruote ….
«Si è vero ma nelle crisi ci si entra e ci si esce anche. Mi ricordo che anche nel 1983-84 la situazione non era rosea, avevo pochi soldi, avevo da poco aperto il mio commercio a Laval, gli interessi da pagare sui prestiti erano altissimi, ma abbiamo finito per … “passarci attraverso”. La gente, nei momenti di crisi ha anche bisogno di pensare ad altre cose, come, ad esempio a fare un viaggio, andare al ristorante, rilassarsi in qualche maniera e credo che la moto possa rientrare un po’ in questo ambito. Poi, se ci pensiamo bene, si può acquistare una Ducati anche ad un prezzo relativamente basso, intorno ai 10mila dollari, per salire, se si vuole, anche a 30, 40, 50 mila dollari, dunque, neanche tanto rispetto ad altri oggetti, ad altri prodotti, sia pure considerati non di primissima necessità che in ogni caso la gente continua a comprare. Inoltre, il valore di un’eventuale rivendita della vostra moto Ducati resta sempre molto alto. La gente fa un viaggio, va a sciare, cambia l’automobile, si compra una “barchetta” e sono tutte cose che non si fanno certo gratuitamente. In quanto al tempo … beh, a Montréal e nel Quebec siamo abituati a viviere al ritmo delle stagioni. Certo, ci sono dei “mesi morti” ma quando arriva febbraio-marzo, comincia il “risveglio”, la gente si comincia a preparare per la bella stagione, l’appassionato di moto comincia ad affacciarsi, a vedere se ci sono delle novità e quando le novità sono firmate Ducati … impossibile resistere!»
L’equazione è semplice. «La Ducati – conclude Trottier – rappresenta per le moto quello che la Ferrari rappresenta per le automobili». Gli appassionati delle due ruote sono avvertiti: ora anche Montréal sfreccia al ritmo della Ducati!