Arte e spettacolo
14:58pm9 Novembre 2022 | mise à jour le: 9 Novembre 2022 à 14:58pmReading time: 3 minutes

Il fascismo, gli omosessuali e “L’isola degli arrusi 1939”

Il fascismo, gli omosessuali e “L’isola degli arrusi 1939”
Photo: Foto Luana RigolliUna veduta dell’isola degli arrusi, ovvero l'isola di San Domino, nelle Tremiti

Mostra fortografica di Luana Rigolli all’Istituto Italiano di Cultura di Montréal

Nei primi due mesi del 1939 – spiega la fotografa Luana Rigolli a proposito della mostra presentata all’Istituto Italiano di Cultura di Montréal – quarantacinque omosessuali di Catania e di alcuni paesi della sua provincia furono arrestati e mandati al confino sull’isola di San Domino, Tremiti, a più di 700 km di distanza. In tutta Italia il regime fascista arrestò e mandò al confino centinaia di uomini la cui unica colpa era quella di essere omosessuali. Tra le varie province italiane, Catania spiccò per la quantità di arresti: il Questore della città, Alfonso Molina, si mostrò molto scrupoloso e ligio nella sua “caccia” agli omosessuali.

I quarantacinque catanesi erano uomini tra i 18 e i 54 anni arrestati con l’accusa di “pederastia passiva”, un reato contro il buon costume e l’integrità della razza. Furono sottoposti a visite mediche invasive che ne attestassero la colpevolezza e mandati tutti al confino a San Domino insieme ad una cinquantina di omosessuali provenienti dal resto d’Italia.

Il confino sarebbe dovuto durare 5 anni. Gli omosessuali di Catania venivano chiamati in città arrusi, o jarrusi: negli anni ‘30 la parola arruso indicava l’uomo che in genere nel rapporto sessuale assumeva il ruolo passivo. Solo i passivi vennero arrestati, mentre chi assumeva il ruolo attivo non subiva alcuna persecuzione perché veniva considerato un “maschio”.

Gli arrusi, catanesi e non, rimasero confinati nell’isola di San Domino fino al 7 giugno 1940, quando vennero rispediti nelle loro città: con l’inizio della guerra le strutture dell’isola sarebbero servite al regime per il confino di oppositori politici, considerati più pericolosi. La pena venne commutata in un biennio di ammonizione durante il quale la vita degli arrusi non fu comunque facile.

La scheda di uno degli omossessuali confinati sull’isola

Nella mia ricerca ho ricostruito fotograficamente i luoghi in cui questi arrusi si incontravano a Catania prima degli arresti, e i luoghi di confino sull’isola di San Domino. Ho fotografato le schede biografiche, i documenti riguardati l’arresto, le visite mediche e le suppliche presso l’Archivio Centrale di Stato a Roma.

Chi è Luana Rigolli

Nata a Piacenza nel 1983, attualmente vive a Roma. È laureata in Ingegneria Civile ma dopo qualche anno di professione preferisce raccontare con la fotografia cosa la circonda piuttosto che modificare il paesaggio con altre opere di ingegneria.

La sua ricerca fotografica si muove prestando attenzione all’analisi storica e alle interazione uomo-paesaggio. Nel 2017 studia fotogiornalismo alla Fondazione Studio Marangoni con il collettivo Terraproject. È stata selezionata e ha partecipato a diverse residenze d’artista e ricerche sul territorio È tra i fondatori del “Festival di fotografia contemporanea Dieci x Dieci” che si tiene dal 2015 a Gonzaga (MN). Ha esposto in suoi lavori in diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha pubblicato su varie riviste, come National Geographic, Mare, Il Post e T Magazine del New York Times.

 

Info-mostra

Vernissage: giovedi 10 novembre, ore 18, IIC di Montréal

(RSVP: https://iicmontreal.esteri.it/ )

Dal 10 novembre 2022 al 20 gennaio 2023
Entrata libera. Istituto Italiano di Cultura di Montréal,
1200 Av. du Dr Penfield
• Dal lunedi al giovedi: 9:00 – 13:00 e 14:00 – 17:00
• Venerdi: 9:00 – 13:00

 

 

 

 

 

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