“Il corpo dipinto” in mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Montréal
Nata a Montréal da genitori d’origine veneta (Trevignano in provincia di Treviso), la pittrice Sandra Morellato espone, dal 23 marzo al 22 aprile, una ventina di opere, tra acquarelli, acrilici, pastelli e disegni ad inchiostro, che hanno come tema la figura umana.
Contemporaneamente alla mostra dell’IIC di Montréal, l’artista espone, fino al 28 aprile, anche presso il Centro multifunzionale di Saint-Lambert (81 rue Hooper; culture@saint-lambert.ca), cittadina dove risiede.
«Si tratta di due mostre complementari – spiega la pittrice – in quanto in quella di Saint-Lambert sono esposti soprattutto paesaggi ed opere astratte mentre quella dell’Istituto è focalizzata più sul corpo umano e sulle sue varie forme, frutto della mia passione per il disegno dal vivo. È una tecnica che pratico da diversi anni. Disegniamo i modelli dal vivo, un esercizio che richiede rapidità, colpo d’occhio, senso delle proporzioni, maestria tecnica e capacità di “cogliere l’attimo” per poi trasferirlo sulla tela, anche perché i modelli possono assumere pose diverse e bisogna essere pronti a raffigurarli».
Le opere di Sandra Morellato si contraddistinguono oltre che per la vivacità dei colori e per il “melange” delle cromie che attirano l’occhio dello spettatore, anche per le sue forme, a metà strada tra il realismo e l’astrattismo: «Sono molto attenta alla cura del dettaglio e del colore ma – afferma – mi piace anche passare per un modo più astratto e contemporaneo di disegnare il corpo umano. Mi piace, inoltre, la varietà, la diversificazione dei soggetti: natura, paesaggi, corpi umani, animali, ritratti, astratto, in modo da non confinarmi in un ambito specifico. Ovunque vada prendo delle foto dei paesaggi e di ciò che mi ispira. Nella maggior parte dei casi, e questo per me è molto importante, cerco di riprodurre sulla tela quello che ho visto, l’impressione, la sensazione che ho avuto osservando o fotografando un soggetto».
Architettura e pittura
Sandra Morellato, che ha avuto la “fortuna” di andare spesso in Italia, anche perché ha due sorelle che ci vivono, ha studiato architettura all’Università McGill ed ha lavorato come architetto per diversi anni fino a quando ha lasciato per dedicarsi di più alla famiglia. «Avevo però iniziato a dipingere dai tempi dell’università. A quei tempi – racconta – il percorso di studi era molto più “beaux arts”, cosa che mi ha permesso di sviluppare maggiormente la mia capacità di dipingere perché avevamo diversi corsi basati sui modelli dal vivo.
Tutto ciò mi ha dato quella formazione da cui poi è nata questa mia grande passione per la pittura dove il colore è sempre al centro del mio interesse. Mi piacciono molto, infatti, artisti come il francese Nicolas de Staël, Paul Gauguin, gli impressionisti, l’inglese David Hockney, proprio per il loro modo di usare il colore. La mia tecnica preferita – prosegue Sandra Morellato – è l’acrilico. Da un paio di anni uso solo quella, però mi piace fare esperimenti anche con gli acquarelli, gli inchiostri e altre tecniche. Ho ricominciato a dipingere ad olio, lo facevo quando ero più giovane ma ho ripreso».
Un artista riesce oggi a vivere con la sua arte?
«Oggi come oggi c’è una fortissima concorrenza. Con l’arrivo dell’internet e dell’arte digitale – afferma – ci sono sempre più persone che si definiscono artisti e che vendono le loro opere su internet. Bisogna lavorare ancora di più per farcela. Non solo bisogna produrre arte come si faceva una volta, poi erano i galleristi a fare il resto, ma bisogna essere anche capaci di farsi pubblicità, di utilizzare i media sociali, di curare le relazioni pubbliche. Tutto ciò è diventato un aspetto molto importante del nostro “mestiere”. Quindi, la risposta è sì, si può vivere con la propria arte ma occorre prendere in considerazione anche questi aspetti. Comunque per me la pittura è una grande passione, una passione che metto a disposizione anche per le commissioni private di opere d’arte che è un altro aspetto della mia professione».