ROMA\ aise\ – “Una storia di successo dell’azione di promozione integrata del nostro Paese all’estero. Una delle migliori espressioni della nostra diplomazia economica e culturale”.
Così il sottosegretario agli Affari Esteri Manlio Di Stefano ha presentato oggi alla Farnesina la quinta edizione dell’Italian Design Day che sarà celebrato domani, 8 luglio, in 100 città in tutto il mondo all’insegna del tema “Progetto e materia. Nuove sfide per la ripartenza sostenibile del made in Italy”.
L’edizione di quest’anno si terrà dove possibile in presenza; dove invece la pandemia ancora non lo consentirà, l’IDD 2021 si terrà in formato digitale o ibrido. Ovunque però la Giornata del Design Italiano nel Mondo sarà sinonimo di “ripartenza”. Un concetto, questo, ribadito più volte oggi in conferenza stampa.
A dare il benvenuto alle autorità presenti e agli ospiti collegati in diretta streaming è stato il direttore generale per la Promozione del Sistema Paese, Lorenzo Angeloni, il quale ha parlato di “progetto globale di promozione integrata” che già nelle passate edizioni ha riscosso grande successo. “La Farnesina pone da anni il design al centro della propria azione di sostegno del marchio Italia per la sua capacità di riunire le qualità del tessuto culturale, economico e scientifico del Paese”. In tal senso, ha aggiunto Angeloni, il design rappresenta, quest’anno più che mai, “il motore della nostra ripresa” che darà “sostegno ai processi di internazionalizzazione e riconoscibilità al made in Italy” nei mercati globali. Per far ciò, oltre alla indispensabile collaborazione della nostra rete diplomatico-culturale, l’IDD 2021 si avvarrà anche di un “tool kit” digitale, realizzato insieme al Ministero della Cultura, che, ha spiegato Angeloni, “definirà la cornice entro cui IIC, rete diplomatico-consolare, Ice” e gli altri attori coinvolti nella rassegna “potranno declinare l’evento” che sarà poi pubblicizzato sul sito italiandesignday.it.
Si partirà sempre da tema 2021, con cui, ha detto il sottosegretario Di Stefano prendendo la parola, la Farnesina intende “valorizzare il saper fare italiano e la sua resilienza, ma soprattutto, specie in quest’anno e seguendo la direzione indicata dall’Unione Europea, la capacità di innovarsi e digitalizzarsi e di rendersi al contempo sempre più sostenibili”. Si tratta, ha continuato, di applicare “principi di circolarità economica che possono rendere i processi produttivi più sostenibili” anche nelle aziende che si occupano di design. D’altra parte, ha sottolineato Di Stefano, il design italiano si è sempre caratterizzato per le sue “soluzioni all’avanguardia”.
“Sostenibilità e innovazione” sono parte della nostra “tradizione”, ha aggiunto, ma anche del nostro futuro, come dimostrano il Piano nazionale di recupero e resilienza del governo e la “strategia d’internazionalizzazione del sistema produttivo lanciata poco più di un anno fa con il Patto per l’export”.
Dopo i danni economici causati dal Covid, anche un settore di eccellenza come il design ha bisogno di una più incisiva “azione di sostegno”. In tal senso si inserisce la quinta edizione dell’IDD che, ha detto il sottosegretario, “rappresenta una storia di successo dell’azione di promozione integrata del nostro Paese all’estero” ed è “una delle migliori espressioni della nostra diplomazie economica e culturale”; perché non bisogna dimenticare che “economia, scienza e cultura sono tre dimensioni di pilastri altrettanto importanti che rendono grande il nostro Paese nel mondo”.
All’interno del “ricco palinsesto” dell’IDD 2021, una “attenzione particolare” sarà dedicata al Salone del Mobile di Milano, che, dopo lo stop alle fiere a causa della pandemia, tornerà in presenza dal 5 al 10 settembre per presentare “il meglio della nostra produzione nel settore”; e accanto ad esso nel maggio 2022 tornerà la Triennale di Milano, che è anche uno dei partner dell’IDD, “organizzato nel segno della collaborazione tra le amministrazioni”, ha evidenziato Di Stefano, “in particolare tra Maeci e MiC”.
Lo ha confermato anche Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura, che ha parlato di “lavoro insieme” e di “stretta collaborazione” tra i due Ministeri per il “rilancio” dell’Italia, per “poter raccontare di nuovo quello che di grande c’è nel nostro Paese”.
L’IDD rappresenta un “valore aggiunto” anche per il MiC, perché è una iniziativa “altamente strategica”. Se “il Ministero ha sempre avuto un occhio di riguardo per il design e le imprese creative”, è anche vero che “solo nel 2019” si è dotato di una Direzione dedicata, atta a rispondere alle “esigenze del settore”, ma anche a “dare spazio ai nuovi talenti”. In tal senso, per Borgonzoni, sarà importante utilizzare i 155 milioni previsti dal PNRR per promuovere iniziative e bandi ad hoc. A Maeci e MiC toccherà “insieme” dare un “indirizzo univoco” in base ad una “visione comune verso il futuro”, puntando soprattutto alla formazione. Ciò nella consapevolezza che “il design è correlato al made in Italy, che racconta il nostro Paese nel mondo e ci rende unici, rende unica la nostra industria, il nostro artigianato e la nostra cultura”. Il design “è cultura”, ha concluso il sottosegretario, “è arte contemporanea”.
A raccontare brevemente in cosa consisterà il Salone del Mobile è intervenuto il curatore Boeri, introdotto da un video di presentazione. “Sarà un evento particolare perché siamo in un momento particolare”, ha detto, rimarcando il lavoro comune di “istituzione e aziende” per “promuovere un evento che, prima di tutto, sarà aperto al pubblico”. Il Salone sarà inoltre un “momento che avrà insieme una dimensione commerciale e culturale”, dando spazio, fra l’altro, alla storia del Compasso d’Oro, alle migliori scuole internazionali, a “Identità golose” e dunque il design in cucina, nonché ad un “programma di eventi e incontri di grande interesse”. Insomma, ha chiosato Boeri, “sarà una edizione indimenticabile” del Salone, “da non perdere”, dimostrando ancora una volta “l’importanza del nostro Paese nel sistema del design internazionale, non solo come piattaforma comunicativa, ma anche per la capacità di mettere insieme aziende, creatività e bisogni”.
(r.aronica\aise)