“L’arrivo in Canada”. Questo il filo conduttore scelto per il 77mo Gala della Casa d’Italia, che si è svolto il 9 novembre scorso al buffet Le Madison. L’arrivo degli immigrati italiani in terra canadese, i loro primi passi in un territorio sconosciuto, spesso ostile, i loro sacrifici e la loro determinazione nel tracciare un percorso nel solco del quale è cresciuta la comunità italo-canadese.
A presentare la serata è stata, insieme a Tony Minicucci, Ivana Bombardieri, “voce storica” della nostra comunità e di CFMB 1280, la radio italiana di Montreal. Nata a Susa (Torino), e arrivata in Canada all’età di 14 anni con i genitori e le sorelle Carla e Patrizia, Ivana ha iniziato la sua carriera radiofonica nel 1969 intervistando tante personalità tra cui, ad esempio, l’ex primo ministro canadese P. E.Trudeau e Sophia Loren.
Ha preso, poi, la parola, Anie Samson, sindaco dell’arrondissement Villeray-St-Michel-Parc-Extension, “amica” di lunga data della Casa d’Italia e della comunità italiana. « Ritrovarmi qui – ha detto – è come ritrovarmi in famiglia. Questa celebrazione annuale ci aiuta a ricordare il ruolo che la Casa ha svolto nella vita di migliaia di italiani che hanno scelto di venire a Montreal e, allo stesso tempo, ci permette di celebrare il vostro immenso contributo al progresso della ‘Ville de Montréal’».
Presidente d’onore del Gala è stato Mario Rigante, vicepresidente servizi alle imprese, Regione Montreal, della Banque de Montréal. Rigante possiede più di 20 anni d’esperienza nel settore dei servizi finanziari, ha fatto parte di diversi organismi e comitati esecutivi ed è membro di numerose Camere di commercio. «La storia dell’immigrazione italiana a Montreal mi tocca personalmente anche per averla vissuta in prima persona. Quando ero piccolo – ha raccontato – sentivo gli adulti parlare della Casa d’Italia; solo più tardi ho capito l’importanza del lavoro che fa tale organismo per promuovere, sostenere e sviluppare la cultura italiana. La banca BMO, infatti, è partner della Casa per “E-Storia”, un progetto per il sostegno e la conservazione del patrimonio archivistico e culturale della nostra comunità. Gli sforzi richiesti per conservare la memoria collettiva degli italo-canadesi sono immensi. La loro riuscita dipende dalla nostra azione. Sostengo, dunque,fieramente la Casa d’Italia e la sua missione».
Ospite d’onore del Gala, che le ha riservato un lungo e caloroso applauso, è stata, una “pioniera” della nostra comunità, la signora Elisa Germano Pillarella, 93 anni, nata ad Ururi, in provincia di Campobasso, arrivata in Canada nel 1948 con un diploma delle magistrali. Al suo arrivo, la Casa d’Italia è diventata un po’ la sua seconda casa. Fin dall’inizio si è sempre occupata di immigrati, della loro integrazione, della loro istruzione, insegnando non solo l’italiano ma anche altre materie. Ha insegnato a migliaia di bambini, ha scritto articoli ed ha creato nel 1951 la prima biblioteca e sala di lettura della Casa d’Italia. Ha fondato la scuola italiana di Ville Emard, è stata per diversi anni direttrice del PICAI ed ha sempre continuato ad aiutare i nostri immigrati. Si è ritirata ad 83 anni. Una vita esemplare al servizio della nostra comunità che merita, non solo un grande e sentito grazie ma tutta la nostra riconoscenza.
A concludere la parte relativa ai discorsi, per lasciare poi spazio alla musica di Ron Di Lauro e la sua orchestra, ed a quella del Gruppo “Showmen”, guidato da Rober Diodati e Mario Pampena, è stata la presidente del Centro culturale della Piccola Italia-Casa d’Italia Angela Minicucci che ha ripercorso a grandi linee la storia dell’insediamento della nostra comunità a Montreal, l’ “arrivo” di migliaia e migliaia di connazionali, le loro varie vicissitudini, quelle della sua stessa famiglia, e il ruolo svolto dalla Casa d’Italia per assistere e diventare un punto di riferimento per i nostri immigrati e per le loro esigenze. «Stasera, tra di noi, abbiamo i loro nipoti, figli, sorelle, fratelli, ed è a loro che è dedicata questa serata, al loro coraggio e alla loro determinazione nel costruirsi e costruire per i propri discendenti un futuro migliore».