Rilanciare la Casa d’Italia

16:18 9 Gennaio 2018

Risanare il debito e ridisegnare il futuro

Una veduta della Casa d’Italia

Foto Archivio Corriere Italiano

“Anno nuovo, vita nuova”, potremmo dire a proposito della Casa d’Italia, lo storico edificio della comunità italiana sulla via Jean-Talon che in questi ultimi mesi sta vivendo un periodo piuttosto difficile, soprattutto dal punto di vista finaziario.

Per parlare di questa situazione e del futuro della Casa d’Italia, il 18 dicembre scorso si è tenuta una giornata “Porte Aperte” organizzata dal nuovo consiglio d’amministrazione del Centre culturel de la Petite Italie – Casa d’Italia (CCPI – Casa d’Italia).   

«In questo momento, il problema più urgente da risolvere – ha spiegato il presidente del nuovo c.a. Gino Berretta – è quello di risanare il pesante debito, 2,4 milioni di dollari, accumulato dalla Casa d’Italia.

Abbiamo un anno e mezzo per farlo – ha detto – e per raggiungere questo fondamentale obiettivo, senza il conseguimento del quale rischiamo di perderla, lanceremo ben presto una campagna di raccolta fondi.

Chiediamo aiuto a tutta la comunità italiana affinché la “Casa” ridiventi quella di una volta, un punto di aggregazione e un luogo vivo, pieno di attività, come quelle che si facevano nel passato come, ad esempio, le serata danzanti, i corsi di lingua italiana, i corsi di cucina e altro ancora. Tutte queste attività sono cessate un po’ di tempo fa quando l’ex consiglio d’amministrazione ha decisi di concentrarsi più su “Unitas”, il progetto di unificazione dei 5 principali organismi della nostra comunità. Ma tale progetto è stato abbandonato e il nuovo c.a. vuole riprendere le cose in mano e far ripartire il “motore”.  

Noi italiani abbiamo contribuito collettivamente allo sviluppo delle nostra città. Questo edificio storico – ha continuato Berretta – è parte integrante della nostra storia ed è un grande patrimonio che i nostri “padri” ci hanno lasciato. La Casa d’Italia deve continuare a perseguire la sua missione che è quella di promuovere e assicurare la cultura, la storia e il patrimonio della nostra comunità e questo c.a. farà tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo.

Alla serata “Porte Aperte” è intervenuto anche il Console Generale d’Italia a Montréal Marco-Riccardo Rusconi che ha voluto ribadire come la Casa d’Italia sia un punto centrale della comunità italiana di Montréal: «Noi la vediamo come un luogo dove fare cose, fare attività; qui abbiamo presentato la “Settimana della cucina italiana nel mondo”, qui  c’è stato l’incontro con il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, qui l’Istituto Italiano di Cultura ha presentato diverse attività. Noi vogliamo essere presenti perché vogliamo vedere una Casa d’Italia viva, piena di energie, piena di movimento, perché ci sono tante energie italiane in questa città e dobbiamo canalizzarle, farle convergere verso un obiettivo comune per avanzare insieme».

 

Il nuovo consiglio d’amministrazione

Da sin.: Joe Salvo, Perry Mazzanti, John Marcovecchio, Nick Di Tempora, Vincenzo Belmonte, il Console Rusconi, Gino Berretta, Antonio Discepola, Pietro Lucca, Joe Fratino e Sabino Grassi

Foto f_intravaia

Gino Berretta, presidente.

John Marcovecchio, primo vicepresidente.

Perry Mazzanti, secondo vicepresidente, rappresentante legale.

Vincenzo Belmonte, tesoriere.

Antonio Discepola, segretario.

Sabino Grassi, direttore, responsabile relazioni pubbliche e raccolta fondi.

Joe Salvo, direttore, responsabile relazioni con le associazioni.

Joe Fratino, direttore e presidente Ordine Figli d’Italia.

La squadra è completata da Marisa Celli, amministratrice, e da Pietro Lucca, responsabile affari culturali, ed è coaudiuvata da Nick Di Tempora.

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