Avv. Margherita M Morsella, Presidente del Com.It.Es. Montréal
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La notizia della chiusura del settimanale “Il Corriere Italiano” di Montréal non è stata una sorpresa nella nostra Comunità; tuttavia ci ha profondamente scioccati, perfino sconvolti e ha sbattuto davanti ai nostri occhi una nuova realtà ovvero quella di una comunità che si trova davanti a una svolta importante.
Dobbiamo confrontarci, che ciò piaccia o meno, con una comunità italiana che non è più quella degli anni precedenti e che bisogna aggiustare il mirino prima che sia troppo tardi.
Volere a tutti i costi mantenere la stessa visione di chi eravamo e con le stesse istituzioni che non rispondono più ai nuovi bisogni e alle nuove generazioni significa tenere la cronaca di una morte annunciata.
I concittadini della prima generazione stanno scomparendo e quelli della seconda, terza e quarta generazione hanno altre esigenze e visioni.
Viviamo nell’era digitale e quindi le nuove generazioni e la nuova mobilità leggono telematici, giornali, riviste, e blog sul Web. Non si può tornare indietro.
Occorre anche parlare o analizzare la questione di quante persone nella nostra comunità ancora scrivono o leggono la lingua italiana.
Ed ecco che la nostra realtà in trasformazione ci forza a constatare l’evidente. Quando, invece di tagliare o diminuire contributi agli enti gestori, si investisse e si dedicasse di più all’insegnamento della lingua italiana all’estero, forse non saremmo resi a questo difficile momento per l’informazione. I due problemi, secondo la nostra umile opinione, sono profondamente interconnessi.
Da parecchi anni si osservava l’agonia del Corriere Italiano di Montréal. Tutti rimarcavano la continua diminuzione delle pagine del giornale che comunque continuava a informare la comunità e dava un altro punto di vista su questioni e temi importanti per tutti noi.
Le sue pagine erano realmente concentrate sugli avvenimenti comunitari e su argomenti di interesse particolare per la comunità. Peccato che “Il Corriere Italiano” non abbia potuto seguire esempi come il telematico negli Stati Uniti, “La Voce di New York”, che in effetti esiste solo sul Web.
La comunità italiana di Montréal, una delle più numerose nell’America Settentrionale, si ritroverà con un solo mezzo d’informazione settimanale in lingua italiana, ovvero “Il Cittadino Canadese”. Questo settimanale, di proprietà familiare, ha potuto mantenere l’esistenza in vita contrariamente a “Il Corriere Italiano”, venduto tra l’altro qualche anno fa dalla figlia del fondatore Alfredo Gagliardi.
Il giornale fu acquisito dalla corporazione, Metro Média, che oggi sembra guardare solo ai profitti e non alla funzione culturale e sociale del giornale. Ambedue le testate giornalistiche ricevono contributi dal Ministero degli Affari Esteri e di cooperazione internazionale (MAECI).
Secondo le norme relative alla disciplina dei Comitati degli Italiani all’estero (Comites) all’articolo 2 comma 4 h) della Legge del 23 ottobre 2003, N.286, il Comites “esprime parere obbligatorio, entro trenta giorni dalla richiesta, sui contributi accordati dalle amministrazioni dello Stato ai locali mezzi di informazione.”
L’esecutivo del Com.It.Es.Montréal ancora non riceve alcuna informazione riguardo a questo capitolo anche se richiesto in più occasioni. Secondo una comunicazione ricevuta il 24 Febbraio 2023 in seguito a una nostra ulteriore richiesta, abbiamo appreso dal Consolato che: “Al momento i contributi per il 2021 non sono stati ancora erogati e sono ancora in fase di valutazione. Per la domanda 2022, verso il mese di febbraio riceviamo una comunicazione dal MAECI che ci chiede di comunicare ufficialmente ai nostri editori di presentare le loro domande a questo Consolato Generale entro un termine che solitamente è fissato al 31 marzo”.
Sarà difficile per gli editori della stampa estera affrontare la burocrazia e i ritardi con cui ricevono i contributi che permettono loro di sopravvivere.
La chiusura di un settimanale, i tagli dei contributi ad alcuni enti gestori, la riduzione di quasi il 50% dei fondi per il funzionamento dei Comites nel mondo, da 2.248.138 euro del 2022 a 1.248.138 del 2023 rappresentano serie difficoltà per la promozione dell’Italianita’ all’estero.
Nonostante questa situazione e tanto altra avversità, il nuovo eletto Com.It.Es.Montréal è disponibile e impegnato a lavorare in collaborazione con tutti gli enti della comunità.
Vogliamo sottolineare che il Com.It.Es. Montréal non è un rivale ma un alleato, un organo di rappresentanza democraticamente eletto che lavora appunto come antenna sul territorio per la tutela e l’integrazione dei connazionali, la promozione della lingua e cultura italiana, e del Made in Italy come per tante altre finalità di carattere culturale e sociale.
Chiediamo alle maggiori organizzazioni di rappresentanza di fare un incontro con tutti i presidenti delle organizzazioni della comunità appunto per affrontare questa nuova realtà per vedere come rimediare, se possibile.
Sarebbe una buona occasione per analizzare le motivazioni vere di questa chiusura del Corriere Italiano di Montreal e studiare la via di ogni possibile mobilitazione per impedire altre chiusure nel futuro.
È una proposta che avanziamo nell’interesse esclusivo della nostra comunità italiana di Montréal e che ci auguriamo trovi davvero un consenso largo.
La voce del Corriere Italiano di Montréal mancherà più di quanto uno possa immaginare al momento.