Per un’ampia partecipazione al voto dei connazionali all’estero

14:58 23 Agosto 2022

Una veduta di Palazzo Montecitorio a Roma, sede della Camera dei deputati. Il numero di parlamentari italiani sarà ridotto e passerà dagli attuali 945 a 600. Anche gli eletti all’estero subiranno un taglio passando da 12 a 8 deputati e da 6 a 4 senatori

Il 25 settembre l’Italia al voto. L’appello di “Identità Italiana”

Con un appello del Presidente Aldo Rovito pubblicato sul notiziario di luglio, l’Associazione “Identità Italiana – Italiani all’estero” invita tutti i connazionali residenti all’estero ad una massiccia partecipazione al voto.

«Inopinatamente, inaspettatamente, incomprensibilmente, quando tutti pensavano che il Governo Draghi, sostenuto da uno schieramento tanto ampio, quanto eterogeneo, avrebbe continuato la sua attività fino al termine naturale della legislatura nel marzo del 2023 il presidente del Consiglio – scrive Aldo Rovito – pur non avendo formalmente ricevuto un voto di sfiducia, ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato; quest’ultimo non ha potuto fare altro che prendere atto dello sfaldamento della maggioranza governativa e sciogliere le Camere. Conseguentemente il Governo Draghi rimane in carica per gestire l’ordinaria amministrazione fino all’insediamento del nuovo Governo, gli Italiani voteranno il 25 settembre per eleggere il nuovo Parlamento, che vedrà per la prima volta una riduzione dei suoi componenti: eleggeremo 400 Deputati (e non più 630) e 200 Senatori (e non più 315). Gli eletti nella Circoscrizione Estero saranno in tutto 12: 8 Deputati e 4 Senatori.

Non è compito della nostra Associazione indagare sulle cause della caduta del Governo Draghi, né esprimere giudizi in merito al comportamento delle varie forze politiche. Però voglio rivolgere un invito a tutti i connazionali residenti all’estero affinché esaminino con attenzione e con freddezza quali sono le prospettive che si aprono per noi, italiani all’estero con le imminenti elezioni. Ho già accennato alla riduzione del numero dei parlamentari che ci rappresenteranno nel prossimo Parlamento: riduzione che è risultata superiore nel rapporto tra numero di  eletti e numero di abitanti a quella operata per le circoscrizioni in cui è diviso il territorio nazionale, risultato ancora più ingiusto se si considera l’aumento del numero degli italiani residenti all’estero verificatosi negli ultimi anni.

A chi, oggi, si lamenta di ciò occorre però ricordare che c’è stato un referendum popolare che ha approvato questa riforma costituzionale e che proprio nella circoscrizione Estero la percentuale dei voti favorevoli alla riduzione risultò superiore a quella registrata tra i connazionali residenti in Italia.

 

Oltre 4 milioni di elettori

La seconda considerazione, più importante, anzi fondamentale, è invece la seguente: proprio per la riduzione del numero dei nostri rappresentanti nel nuovo Parlamento dobbiamo dare a coloro che risulteranno eletti (a qualunque partito appartengano)  una maggiore forza e affinché ciò accada è necessario che tutti noi si partecipi al voto; maggiore sarà il numero di noi italiani all’estero che parteciperemo alle elezioni, maggiore sarà la forza che i nostri rappresentanti nel Parlamento Italiano potranno far valere.

Siamo quasi 6.500.000 noi Italiani iscritti all’AIRE e oltre 4.000.000 gli aventi diritto al voto. Se votassimo tutti, i nostri rappresentanti potranno affermare di rappresentare veramente tutta la Comunità degli Italiani all’estero, se, al contrario, la percentuale dei votanti, sarà come al solito bassa, sarà facile, qualunque sarà il governo che uscirà dalle prossime elezioni rispondere alle loro sollecitazioni, alle loro richieste: “ma se non rappresentate nemmeno un quinto degli italiani all’estero, cosa andate cercando?”

Se non siamo soddisfatti dei partiti o delle persone che abbiamo votato nel 2018, cambiamo partito o candidato. Se invece riteniamo di essere soddisfatti del loro operato, rivotiamoli e convinciamo altri amici e conoscenti a votarli!

Molti mi hanno già detto: “A cosa serve votare? tanto poi a Roma fanno quello che vogliono”. Non condivido questa opinione, perché quelli che a Roma “fanno quello che vogliono”, li abbiamo votati noi, quindi se non ci piace quello che hanno fatto, votiamo per altre persone o per altri partiti. Votare è un diritto, non votare significa rinunciare a questo nostro diritto. La nostra Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo e il popolo la esercita appunto con  il voto: se non votiamo rinunciamo alla nostra sovranità e per noi decideranno quelli che sono andati a votare.

Pertanto l’invito che rivolgo a tutti gli Italiani all’estero è quello di partecipare al voto: votate per chi volete, ma votate; al limite, lasciate la scheda in bianco o annullatela gridando il vostro disprezzo se siete rimasti delusi da tutti i partiti, ma partecipate. Non rinunciamo ad esercitare un nostro diritto e ricordiamoci che “Democrazia è partecipazione!”

Aldo Rovito, presidente dell’Associazione

 Identità Italiana-Italiani all’estero

 

 

 

 

Articles Similaires

Exit mobile version