Si è insediato, il 20 ottobre, il secondo governo Legault scaturito dalle elezioni del 3 ottobre scorso che hanno visto trionfare la Coalition Avenir Québec (CAQ) capace di far eleggere 90 deputati su 125 (21 per il PLQ, 11 per QS, 3 per il PQ e nessuno per il PC).
Sono stati riconfermati, seppure con qualche cambiamento di poltrona, 21 ministri mentre 9 sono delle novità. Quasi raggiunta la parità dei sessi: 16 uomini e 14 donne.
Ecco la lista (e le novità) del nuovo governo:
François Bonnardel e Geneviève Guilbault si scambiano i ministeri: il primo passa alla Sicurezza pubblica e la seconda, rimanendo vice primo ministro, approda ai Trasporti ereditando due “patate bollenti” come i lavori di refezione del tunnel Hippolyte-LaFontaine e il progetto del cosiddetto “troisième lien” a Québec.
Jean-François Roberge lascia il Ministero dell’Istruzione al neo eletto Bernard Drainville e diventa ministro responsabile della Lingua Francese, della laicità e dell relazioni canadesi.
La neo eletta Pascale Déry diventa ministra dell’Insegnamento superiore.
Pierre Fitzgibbon sarà un “super” ministro visto che dovrà occuparsi dell’Energia, dell’Economia, dello Sviluppo economico regionale e sarà anche responsabile della metropoli.
Sonia LeBel conserva la presidenza del Consiglio del tesoro.
Christian Dubé resta Ministro della Salute.
Lionel Carmant resta ministro delegato della Salute e dei Servizi sociali.
La nuova venuta Sonia Bélanger diventa ministra delegata della Salute succedendo a Marguerite Blais al ministero degli Anziani.
Eric Girard resta ministro delle Finanze.
Benoit Charette resta ministro dell’Ambiente.
Simon Jolin-Barrette resta ministro della Giustizia.
Mathieu Lacombe lascia il ministero della Famiglia alla neo eletta Suzanne Roy e diventa Ministro della Cultura e delle Comunicazioni.
Kateri Champagne Jourdain, prima donna d’origine autoctona eletta all’Assemblea Nazionale, diventa ministra dell’Impiego.
La neo eletta Christine Fréchette diventa ministra dell’Immigrazione al posto di Jean Boulet a cui è stato assegnato il ministero del Lavoro.
La giornalista Martine Biron, neo eletta, diventa ministra delle Relazioni Internazionali.
Maïté Blanchette Vézina, neoeletta, diventa ministra delle Risorse Naturali e delle Foreste.
France-Hélène Duranceau, è stata nominata ministra responsabile dell’Abitazione.
Christopher Skeete è stato nominato ministro delegato dell’Economia e responsabile della Lotta contro il razzismo.
Jonatan Julien diventa ministro delle Infrastrutture.
Andrée Laforest resta al ministero degli Affari municipali.
Éric Caire resta ministro della Cybersicurezza e del Numerico.
André Lamontagne resta ministro dell’Agricoltura, Pesca e Alinetazione.
Caroline Proulx resta ministra del Turismo.
Isabelle Charest diventa ministra dello Sport.
Ian Lafrenière resta ministro responsabile delle relazioni con le Prime Nazioni e gli Inuit.
Chantal Rouleau, infine, diventa ministra responsabile della Solidarietà sociale e dell’Azione comunitaria.