Turismo delle radici, De Vita (MACI): l’Italia guardi agli emigrati come partner strategici

15:15 22 Marzo 2023

Una veduta dello splendidto mare di Scilla, in Calabria, regione da cui provengono tantissimi emigrati

(NoveColonneATG) Roma – Il progetto sul turismo delle radici “è una grande opportunità. Gli italiani nel mondo sono stati fondamentali nella crescita della società in cui hanno vissuto e l’Italia dovrebbe guardare agli emigrati non solo come ambasciatori del made in Italy, ma come partner strategici”.

Lo ha affermato il responsabile del progetto sul Turismo delle radici del Maeci, Giovanni Maria De Vita, alla presentazione del libro “Scoprirsi italiani. I viaggi delle radici in Italia”, di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci.

Alla conferenza, organizzata il 16 marzo alla Camera dai deputati del PD eletti all’estero Fabio Porta, Toni Ricciardi, Christian Di Sanzo e Nicola Care’, hanno partecipato anche il coordinatore delle Consulte regionali presso il CGIE, Luigi Scaglione, sindaci, rappresentanti dell’associazionismo e degli operatori del settore e gli autori del libro.

De Vita ha spiegato che “il progetto non è stato calato dall’alto, è nato nel 2018 con un tavolo tecnico, raccogliendo degli stimoli sui territori italiani. Abbiamo iniziato a raccontarci e a capire cosa si sarebbe potuto fare per promuovere il fenomeno”. “Avremmo sicuramente voluto più fondi ma riteniamo che questi soldi non siano pochi. Se il progetto riesce ad avere un risultato positivo potrà indurre chiunque si occupi di turismo a ripensare le politiche sul fenomeno”, ha proseguito De Vita sottolineando che “quando il viaggiatore delle radici viene in Italia ha bisogno di essere accolto” e per questo è importante “creare una classe di operatori in grado di gestire questo flusso, consapevole che non sta accogliendo un turista qualsiasi, ma che ha esigenze particolari”. Quello sul turismo delle radici “è un progetto pilota: eravamo consapevoli del fatto che andando a operare in un terreno vergine avremmo incontrato delle difficoltà, ma abbiamo deciso di raccogliere la sfida – ha affermato ancora De Vita – È la prima volta che si crea in Italia una rete di operatori, è un modello che stiamo sperimentando”. Il progetto, legato al PNRR, dura tre anni: “contiamo sul sostegno del parlamento per potenziare l’iniziativa. L’obiettivo – ha concluso De Vita – è formare persone in questo settore, stimolando le regioni affinché riconoscano queste professionalità”.

 

Licata (Migrants): importante studiare e definire il fenomeno

 (NoveColonneATG) Roma – “La ricerca che presentiamo, ‘Scoprirsi italiani – I viaggi delle radici in Italia’, è stata condotta proprio per prepararsi al 2024 che sarà l’anno del turismo delle radici, per prepararsi, studiando, che cos’è il turismo delle radici, definendolo, descrivendo chi sono questi turisti e cercando di capirne i vari profili che accompagnano i possibili viaggiatori, questi viaggiatori speciali in tutto il mondo. Infatti, abbiamo contattato oltre 24.000 persone, abbiamo raccolto oltre 10.000 questionari in tutto il mondo e da qui abbiamo profilato quelli che auspichiamo potrebbero essere i possibili viaggiatori che, nel 2024, desidereranno e compiranno il viaggio delle radici”.

Così a 9Colonne Delfina Licata, sociologa delle migrazioni nella Fondazione Migrantes, durante la presentazione del libro patrocinato dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale. “Quello che è importante sottolineare – ha aggiunto – è che si tratta di turisti speciali, turisti che in realtà uniscono il desiderio di riscoprire se stessi, la loro vita e la loro italianità con la conoscenza effettiva del territorio, della loro storia migratoria e del loro presente migratorio”.

Video: https://www.youtube.com/embed/tTQqXLU_O7c

 

 

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