ROMA\ aise\ – “La memoria di quanto accaduto in quei tragici anni sul confine orientale fa parte integrante della nostra storia ed è dovere delle istituzioni della Repubblica ricordare le sofferenze di tante famiglie travolte da una delle tragedie che hanno maggiormente segnato il nostro Paese”.
Così il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, nel Giorno del Ricordo che si celebra il 10 febbraio, in ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata.
Tajani ha voluto, con un messaggio, rendere un commosso omaggio alla memoria delle vittime delle foibe e a tutti gli istriani, fiumani e dalmati, che hanno dovuto abbandonare le terre dove vivevano da innumerevoli generazioni.
“Una cieca violenza colpì fra il 1943 e il 1945, per il solo fatto di essere italiani, tanti innocenti”, ha ricordato il ministro degli Esteri. “Tra questi, decine di carabinieri, 391 poliziotti, 700 finanzieri trucidati in maniera barbara. Per troppo tempo la conoscenza dei fatti è rimasta patrimonio di storici, familiari delle vittime ed esuli. È proprio grazie al contributo essenziale di tutti loro che il ricordo di quelle immani tragedie è stato conservato e diffuso, fino all’istituzione del Giorno del Ricordo”.
Secondo il vice premier, “la memoria di quanto accaduto in quei tragici anni sul confine orientale fa parte integrante della nostra storia ed è dovere delle istituzioni della Repubblica ricordare le sofferenze di tante famiglie travolte da una delle tragedie che hanno maggiormente segnato il nostro Paese”.
Da quegli anni, ha proseguito Tajani, “l’Europa ha compiuto grandi passi in avanti, liberandosi da totalitarismi e nazionalismi, e conseguendo molti dei traguardi ai quali ambiva la generazione uscita dalla guerra, a partire dall’affermazione dei valori della pace, della democrazia e dello Stato di diritto. In questo contesto, le relazioni tra Italia, Croazia e Slovenia forniscono un esempio di profonda amicizia e collaborazione”.
“La storia recente, tuttavia, con il conflitto deflagrato nel cuore dell’Europa, ha mostrato come sia necessario tenere alta la guardia contro chi nega i nostri valori”, ha concluso il ministro Tajani, “anche mantenendo vivo il ricordo delle tragedie che hanno segnato la storia italiana ed europea”.