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17:14pm1 Marzo 2018 | mise à jour le: 16 Novembre 2018 à 21:02pmReading time: 5 minutes

Pasta, passione e tanto lavoro!

Incontro con Alfredo Napolitano, presidente di "O’ Sole Mio"

Alfredo Napolitano

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«La cucina è sempre stata la mia passione. Quando ero piccolo – afferma Alfredo Napolitano – passavo molto tempo in cucina con mia madre per imparare i suoi segreti». E cosa cucina preferibilmente una famiglia originaria della zona di Napoli? Un bel piatto di pasta!

 

Quella della famiglia Napolitano e di “O’ Sole Mio” è una storia fatta di passione per la cucina italiana, di tanto lavoro e di “savoir-faire”, tutti ingredienti che hanno portato l’azienda a diventare leader nel campo della produzione alimentare di pasta fresca e surgelata e di salse per condimenti. Dietro a tutto ciò c’è la “regia” dello chef esecutivo e presidente Alfredo Napolitano, 50 anni il prossimo 5 marzo, che, insieme ai fratelli Gennaro e Fiore, e allo zio Luigi, ha fatto nascere, crescere, ed espandere l’azienda di famiglia.

«Mio padre – racconta Alfredo, incontrato negli uffici della grande e modernissima fabbrica di Boisbriand – aprì il suo primo ristorante sull’avenue Darlington, a Côte-des-Neiges, nel 1961. Si chiamava “O’ Sole Mio”. Ne aprì altri, tra cui, nel 1979, “Casa Napoli” sul boulevard St-Laurent. È lì che ho iniziato anzi, abbiamo, io, i miei fratelli e mia sorella Anna, a lavorare».

Dopo aver terminato gli studi nel settore alberghiero al Collège LaSalle, spinto anche dal padre che insisteva affinché imparasse tutti i segreti del mestiere, Alfredo è andato a “farsi le ossa” prima a Zurigo, in Svizzera, poi all’Hotel Danieli di Venezia ed infine in alcuni dei più rinomati ristoranti di Napoli.

«Sono tornato a casa – continua Alfredo – dopo un paio d’anni, era il 1994, ed ho preso in carico il ristorante Casa Napoli, dal menu all’amministrazione.  Ma non era questo quello che volevo veramente fare. Il mio sogno era di produrre e vendere i miei stessi prodotti. Così, insieme ai miei fratelli e a mio zio creammo il marchio “O’ Sole Mio”. Il lunedì, nel giorno di riposo, mi mettevo in cucina e preparavo pasta e sughi da proporre ai supermercati! Ho bussato alla porta di Provigo tante volte, senza successo. Poi, un giorno, mi chiamarono e mi dissero: stiamo per aprire un nuovo supermercato a R.d.P. e se vuoi puoi portare i tuoi prodotti. Fu così che iniziai a vendere la “mia” pasta e i “miei” sughi.

Da quel negozio passammo ad una ventina di supermercati a Montréal, Laval, Riva Sud e nel West Island; paste farcite e non farcite e salse, Alfredo, arrabbiata, pomodoro e rosé. Preparavo tutto nel ristorante e usavo i prodotti del ristorante. Ad un certo punto mio padre mi disse:            Bello mio, questo tuo “sfizio” mi costa un sacco di soldi! È meglio che ti decidi: o fai una cosa o fai l’altra perché così non puoi continuare!»

 

Un terreno a Boisbriand

«Cercai un posto dove poter preparare le mie paste e finii per trovare un terreno a Boisbriand dove nel 1998 costruimmo la nostra prima fabbrica di 10.000 p.q..

Il primo anno – prosegue lo chef – riscontrammo diversi problemi, alcuni macchinari non funzionavano e i clienti sembravano improvvisamente spariti tanto era forte la concorrenza dei grandi marchi.

Piano piano ci siamo assestati, abbiamo chiamato diversi esperti dall’Italia, i macchinari hanno iniziato a funzionare (producevano 100 kg di pasta all’ora) e nel 1999 siamo ufficialmente partiti con i prodotti “O’ Sole Mio”. I supermercati del Québec cominciavano a mettere nei loro scaffali la nostra pasta. Da quel momento le vendite non hanno mai cessato di crescere.

Nel 2001-2002 abbiamo ingrandito la fabbrica, passando a 40.000 p.q.. Nel frattempo, mio fratello Fiore che era diventato dirigente di banca, è tornato a lavorare con noi in qualità di vicepresidente vendite e marketing.

Nel 2005 – prosegue Alfredo – abbiamo iniziato, oltre che a vendere nel resto del Canada, ad esportare negli Stati Uniti e in Messico.

Ad un certo punto, “vittime” del nostro successo, ci siamo resi conto che dovevamo ingrandire ancora di più. Siamo andati a cercare degli esperti dall’Italia, tra cui il direttore alla ricerca e sviluppo, abbiamo comprato altri macchinari, creato altri prodotti e nell’ottobre del 2014 abbiamo aperto l’attuale fabbrica di 180.000 p.q., tutta automatizzata, costata circa 80 milioni di dollari.

Nel febbraio del 2014 abbiamo chiuso il ristorante “Casa Napoli”; mio fratello Gennaro e mio zio Luigi, che continuavano ad occuparsene, ci hanno raggiunto in azienda».

Al di là dell’indubbio successo, “O’ Sole Mio” resta un’azienda dall’anima familiare il cui obiettivo è quello di offrire, come dice il loro slogan, tutta “la passione della cucina italiana”: «Il nostro segreto – conclude Alfredo – è la qualità e la freschezza degli ingredienti, molti dei quali vengono dall’Italia. I costi di produzione sono alti, tanto  vale fare un prodotto di qualità! Inoltre non aggiungiamo sapori “strani”, il nostro è un prodotto molto semplice e genuino, come quello che fai in casa!»

 

“O’ Sole Mio” in cifre

:L’azienda produce 30 e più tipi di pasta, una ventina e più di sughi e salse, 25 tipi di precotti (pasta) surgelati o freschi.

Gli impiegati sono circa 180.

Alcune macchine hanno una capacità di produzione di 1000 kg di pasta all’ora.

Il 40% della produzione è destinata all’esportazione negli Stati Uniti e in Messico. Il 60% è venduto in Québec e nel resto del Canada.

 

 

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