In primo piano
17:04pm27 Gennaio 2023 | mise à jour le: 27 Gennaio 2023 à 17:04pmReading time: 5 minutes

Giornata della Memoria, Tajani: “L’Italia sempre vigile”

Giornata della Memoria, Tajani: “L’Italia sempre vigile”
Photo: iStockI binari e l'ingrsso del famigerato campo di concentramento nazista di Auschwitz

Von der Leyen: “Ci batteremo per un’Unione europea libera dall’antisemitismo e da qualsiasi forma di discriminazione”

ROMA\ aise\ – In occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio), il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, si è unito alla commemorazione e al ricordo delle vittime della Shoah, affinché la memoria di questo genocidio, che rappresenta un crimine senza precedenti nella storia dell’umanità, resti viva anche nelle generazioni più giovani.
“Questa Giornata non ci impone solamente di ricordare i milioni di morti, le sofferenze e gli orrori subiti da tante vittime innocenti, ma è un monito per prevenire e combattere ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza”, ha detto Tajani.
“Assistiamo purtroppo a crescenti e preoccupanti rigurgiti di antisemitismo in diverse aree del mondo e a diffusi tentativi di banalizzazione, negazione e distorsione della Shoah, che si alimentano di vecchi e nuovi stereotipi, amplificati anche nello spazio digitale”, ha poi osservato il ministro, assicurando che, “di fronte a queste allarmanti tendenze, l’Italia è determinata a restare sempre vigile e a intensificare gli sforzi tesi a preservare la Memoria della Shoah“.

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani

Secondo Tajani, “la conoscenza e la comprensione della Shoah e la lotta contro ogni forma di negazione e distorsione di tale immane tragedia sono elementi imprescindibili per preservare i valori fondanti della Repubblica e della nostra casa comune europea, costruita sulle comuni radici giudaico-cristiane”.
“A conferma di questo assoluto impegno”, ha rimarcato il ministro Tajani, “l’Italia ha adottato la definizione di antisemitismo dell’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), di cui è orgogliosamente parte, e ha sostenuto con forza la risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla negazione e distorsione dell’Olocausto, promossa da Israele e Germania e adottata significativamente il 20 gennaio 2021, giorno in cui ricorreva l’ottantesimo anno dalla sciagurata Conferenza di Wannsee che concepì la cosiddetta “soluzione finale” della questione ebraica”.

 

Von der Leyen: la memoria non è un fine in sé. Dobbiamo fare un passo in più

BRUXELLES\ aise\ – “Non dobbiamo mai dimenticare i sei milioni di donne, uomini e bambini ebrei e tutte le altre vittime, tra cui centinaia di migliaia di rom, assassinati durante l’Olocausto. Quest’anno ricorderemo la resistenza e le rivolte degli ebrei nell’Europa occupata dai nazisti. Commemoreremo l’80º anniversario di grandi rivolte, come quella del Ghetto di Varsavia del 19 aprile 1943, che è diventata simbolo della resistenza ebraica e della brutalità del regime nazista”.

Queste le parole della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, alla vigilia della Giornata della Memoria e del 78° anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau.

“Ma ricorderemo anche altri atti di resistenza come quello avvenuto in Belgio, dove in quello stesso giorno tre membri della resistenza – Robert Maistriau, Youra Livchitz e Jean Franklemon – sabotarono un treno diretto ad Auschwitz, pieno di deportati ebrei condannati a morte – aggiunge ancora von der Leyen -. Altri riuscirono, in seguito, a fuggire dal treno, ma solo 120 sopravvissero. Ci furono anche altre rivolte, di cui probabilmente si parla meno, come quelle avvenute nei campi di concentramento e di sterminio di Treblinka e Sobibor o nel Ghetto di Białystok. Le vittime ebree, infatti, non erano passive e hanno organizzato la resistenza contro i nazisti”.

Ursula von der Leyen: “L’antisemitismo ha generato l’Olocausto”

“Ancor oggi, e per sempre, possiamo trarre lezioni dalla forza, dal coraggio e dalla determinazione di quei combattenti e partigiani ebrei scarsamente armati che, tra mille avversità, hanno guidato con successo le rivolte, andando incontro a una morte quasi certa. Hanno combattuto in nome della giustizia ed erano determinati a reagire – prosegue la presidente della Commissione -. Come ha affermato Elie Wiesel, sopravvissuto ad Auschwitz: “Il punto non è sapere perché non tutti gli ebrei hanno combattuto, ma quanti di loro lo hanno fatto. Torturati, picchiati, affamati, dove hanno trovato la forza – spirituale e fisica – di resistere?”. Non possiamo restare in silenzio di fronte a un’ingiustizia, ad un massacro. Dobbiamo gridare contro l’antisemitismo, l’antiziganismo e tutte le forme di odio e discriminazione, siano esse fondate sulla razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, il genere, l’orientamento sessuale, l’età o la disabilità”.

“L’antisemitismo ha generato l’Olocausto – spiega in conclusione von der Leyen -, ma non si è concluso con la sua fine. Anzi, è di nuovo in aumento in Europa, esattamente come la negazione, la rappresentazione distorta e la banalizzazione dell’Olocausto, che alimentano l’antisemitismo, con effetti corrosivi sulla memoria e sulla coesione collettive europee. La memoria non è un fine in sé. Dobbiamo fare un passo in più. Dobbiamo sostenere la vita ebraica. L’Europa potrà prosperare solo quando potranno farlo anche le sue comunità ebraiche. Ci batteremo per un’Unione europea libera dall’antisemitismo e da qualsiasi forma di discriminazione, per una società europea aperta, inclusiva ed equa”.

 

More Like This