Il discorso di Dominic Perri, amico e consigliere dell’Arrondissement di Saint-Léonard
Il 29 giugno scorso, alla presenza dei figli Liana, Michele ed Orazio, degli altri familiari ed amici, e dei consiglieri dell’arrondissement di Saint-Léonard, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione ufficiale del parco intitolato ad Ermanno La Riccia.
Situato nella zona a nord-ovest dell’arrondissement, a sud della via J.-B.-Martineau, tra boulevard Viau e la via de Toulon, il parco è un prato naturale che l’arrondissement ha sistemato nello spazio del bacino di ritenzione delle acque di superficie del ‘Domaine Chartier’. L’idea era di farne un luogo di educazione e sensibilizzazione alla biodiversità. Il progetto è stato finanziato dall’Arrondissement, dal Servizio dei grandi Parchi, del Mont-Royal e dello sport del Comune di Montraél e da Hydro-Quebec.
I lavori di costruzione sono stati eseguiti in diverse fasi. Oggi ritroviamo, in particolare, nel parco, dei percorsi accessibili a pedoni e ciclisti e delle passerelle su palafitte che conducono ad un punto d’osservazione.
Sono stati appena installati anche dei nuovi lampioni. Dal punto di vista della flora e della fauna il parco permette di osservare diverse specie di uccelli, tra cui la rondine bicolore ed altre specie vulnerbili o in via d’estinzione come la farfalla monarca e gli insetti impollinatori, oltre a molte piante e arbusti autoctoni.
L’eredità di Ermanno-La Riccia
«Poiché ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscere personalmente Ermanno La Riccia – ha detto Dominic Perri, consigliere di Saint-Léonard Ovest, rivolgendosi ai presenti nel corso della sua allocuzione per l’inaugurazione del parco, – comprenderete e condividerete le ragioni che mi hanno spinto ad iniziare questo progetto e a proporre il suo nome per questo nuovo parco. La mia proposta ha ricevuto presto l’avallo dei miei colleghi del precedente consiglio d’arrondissement. È stata in seguito approvata verso la fine del 2019 dal comitato per la toponomia e dal consiglio municipale di Montréal. Ne ero e ne sono ancora molto contento e fiero.
Nato nel 1928 a Larino, in provincia di Campobasso, Ermanno La Riccia – ha continuato Perri – emigrò a Montréal nel 1952, come tanti italiani partiti in Canada in cerca di una vita migliore.
Facendo crescere, con la moglie Isabella i loro tre figli, proprio qui a Saint-Léonard, lavorando come ingegnere nell’industria aerospaziale e come direttore e professore in una scuola di lingua italiana, Ermanno La Riccia si scopre una grande passione per la scrittura e ne farà una carriera prestigiosa.
Per una sessantina d’anni ha collaborato come giornalista con diverse testate di lingua italiana, tra cui il Corriere Italiano e Il Cittadino Canadese, e come corrispondente canadese per l’edizione internazionale del Messaggero di Sant’Antonio.
Si distingue, inoltre, come autore di numerose poesie e romanzi, tra cui La Padrona, per la quale ha vinto un premio in Italia, “Terra mia”, “Viaggio in Paradiso”, “Amore Infinito”, “La Voce delle Pietre”. La figura dell’emigrante, le sue relazioni con la terra lasciata dietro di lui e e con la nuova terra d’adozione sono stati spesso il filo conduttore delle sue opere letterarie.
Ermanno La Riccia – ha aggiunto Perri – è stato un uomo importante nella comunità italiana di Montréal. Purtroppo ci ha lasciato nel 2014, ma attraverso il suo lavoro lascia una grande eredità alle generazioni future. Le sue opere non sono solo delle belle storie d’amore di immigrati italiani. Sono delle storie in apparenza semplici ma con dei personaggi simbolici; una testimonianza di onestà, di sensibilità e di autenticità.
Le opere di Ermanno si leggono facilmente, ma tutti i personaggi hanno un significato ed un simbolismo che tocca profondamente ogni emigrante qualsiasi sia il paese d’origine. Ermanno ha soprattutto messo in valore l’onestà, la sensibilità, et l’autenticità, valori che dei nostri tempi sono confusi con il “politically correct”.
Il miglior paese è il paese dove è la famiglia. Ecco il messaggio chiave di Ermanno. Condivido questi valori e capirete quindi perché le sue opere mi hanno personalmente toccato.
Sono molto orgoglioso – ha concluso il consigliere – che l’arrondissement gli renda omaggio e ne perpetui la memoria. Grazie alla famiglia per la sua presenza e grazie Ermanno per la tua importante eredità e la tua preziosa amicizia!»