Intervista a Sam Ramadori, presidente di BrainBox AI, capofila nella lotta ai cambiamenti climatici
BrainBox AI (Artificial Intelligence), è un’azienda montrealese specializzata nella produzione di sistemi tecnologici avanzati che permettono ai grandi edifici di gestire e risparmiare il loro grande consumo di energia.
Nel dicembre scorso ha partecipato e presentato, alla 26ma Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Glasgow, un suo progetto che poi è stato selezionato, fra i tanti presentati, come vincitore del “Tech for Our Planet Challenge” per le soluzioni tecnologiche climatiche innovative. Inoltre, nel 2020 quella di BrainBox AI è stata riconosciuta dal prestigioso settimanale TIME come una delle cento migliori invenzioni dell’anno
Fondata nel 2017, l’azienda è diretta, dalla fine del 2019, in qualità di presidente-direttore generale, da Sam (Samuele) Ramadori, nato a Montréal da genitori d’origine marchigiana.
«Quello dei grandi edifici energivori, che siano essi privati, commerciali o istituzionali – spiega Sam Ramadori – è uno dei problemi che insieme ad altri influiscono sui cambiamenti climatici in atto. Abbiamo pensato che uno dei modi di risolvere il problema è l’utilizzazione dell’intelligenza artificiale (IA) a cui ricorriamo per rendere edifici e palazzi molto meno energivori, senza ricorrere a chissà quali lavori di ristrutturazione».
Come intervenite per diminuire il loro consumo di energia?
«In un grande edificio, il 45-50 % circa dei costi energetici – afferma – è dovuto al suo riscaldamento e raffreddamento, il resto è legato al consumo della luce, dei generatori e dell’elettricità per far funzionare computer e altri apparecchi.
Attraverso l’installazione di una scatola ci connettiamo al sistema dell’edificio che regola il funzionamento dell’energia per riscaldarlo o raffreddarlo. Questa scatola non molto grande a sua volta è connessa con un “Cloud computing”, che in italiano potremmo tradurre “nuvola informatica”, un potente sistema di computer capace di far funzionare un programma di intelligenza artificiale. Tale programma raccoglie sia i dati interni dell’edificio che quelli esterni come la temperatura, i costi energetici della città in cui si trova il fabbricato e altro, li analizza e prende una decisione “intelligente” per ottimizzare e modulare il consumo di energia. Facciamo un esempio: siamo in inverno. In un grande immobile adibito ad uffici, terminata la giornata, il computer spegne il riscaldamento e lo riaccende la mattina alle 6 in modo che alle 8, quando la gente arriva, sia già caldo. Quell’edificio lì non “conosce” la temperatura esterna, non sa se fuori fa -20 o +5°. Grazie ai dati raccolti e analizzati dall’IA, il sistema può individuare quale sia il momento giusto per accendere i riscaldamenti. Se fuori fa +5 invece che alle 6 il riscaldamento può partire alle 7 con conseguente risparmio energetico.
Facendo un altro esempio, se il costo dell’energia è più alto il pomeriggio piuttosto che il mattino, il sistema di riscaldamento si attiverà di più nella fascia oraria in cui il costo è minore.
Conoscendo tutti questi parametri il sistema di IA prende la migliore decisione per risparmiare energia senza bisogno di un intervento umano, cosa che il sistema tradizionale non è capace di fare. Dunque – aggiunge – grazie al “Cloud”, questa vasta rete di server dislocati in tutto il mondo e collegati tra loro, possiamo applicare il nostro sistema BrainBox in tutto il mondo senza necessariamente spostarci da Montréal».
A quali tipi di immobili si applica e dove lo avete installato?
«Ai grandi edifici: centri commerciali, edifici istituzionali, uffici, grandi condomini, ospedali, università. È necessario – spiega Sam Ramadori – avere un edificio dotato di un computer che comanda il sistema di ventilazione per potersi connettere ad esso e connetterlo al Cloud. Lo abbiamo installato ad esempio nel Collège de Montréal e in alcuni hotel, in alcune scuole dell’Ontario, in alcuni ospedali del Medio Oriente, in Australia, in Pakistan, in Irlanda, Inghilterra, Francia, in Italia, in un ufficio di Milano e in un centro commerciale vicino Bologna e, qualche giorno fa anche in un immobile di New York».
Cosa l’ha portata alla guida di questa società?
«Sono arrivato alla BrainBox IA grazie ad un amico che mi parlava di quello che stavano facendo tale azienda.
Ho iniziato la mia carriera lavorativa come avvocato. Poi sono stato consulente finanziario per alcune società private di media grandezza che volevano fare degli investimenti per la loro crescita sul mercato e come tale mi interessavo anche ai costi energetici dei loro edifici. Ho anche vissuto a Milano dal 2014 al 2018. Quando alla BrainBox mi hanno spiegato che con il loro sistema riuscivano a diminuire i costi energetici di un immobile del 15-25%, con un risparmio di svariate migliaia di dollari all’anno, a fronte di un investimento minimo, sono rimasto molto colpito. Ho messo le mie conoscenze al loro servizio per unire gli sforzi nella lotta alla riduzione degli sprechi energetici che è l’azione principale che motiva la nostra azienda.
Utilizziamo una tecnologia nuovissima e il mercato è enorme, basti pensare a quanti edifici esistono nel mondo e a quanti se ne costruiranno. La lotta ai cambiamenti climatici – conclude il presidente di BrainBoxAI – non aspetta, altrimenti sarà già troppo tardi!»