Nella seconda lunga notte elettorale americana è sfida all’ultimo voto nei quattro stati chiave dove ancora si contano i voti e che di fatto con un bottino in palio di 57 grandi elettori decideranno la partita tra Donald Trump e Joe Biden.
Ovunque è un sostanziale testa a testa che finora ha impedito di chiamare il vincitore. In Georgia e North Carolina Trump e’ in vantaggio di un soffio, mentre in Pennsylvania guida di circa 3 punti. In Nevada invece avanti Biden, ma con uno scarto di appena 0,6 punti.
Occhi anche sull’Arizona (11 grandi elettori), che Fox News e Ap hanno già assegnato a Biden nella notte dell’Election Day, ma non altri media come Cnn, Nbc e New York Times: qui il vantaggio del candidato democratico, man mano che procede lo spoglio delle ultime schede, si va assottigliando ma resta di circa 2 punti.
Dopo aver vinto Michigan e Wisconsin Biden è a un passo dal raggiungere la soglia dei 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca.
A seconda che si conti o meno l’Arizona ne ha ottenuti 264 o 253, contro i 213 di Trump. In Arizona le schede ancora da contare sono 450.000, di cui 300.000 provenienti dalla Maricopa County, la contea più popolosa dello stato. Al momento le autorità non offrono alcuna previsione sui tempi del conteggio. Ma il segretario di stato dell’Arizona, Katie Hobb, spiega nel corso di un’intervista ai network americani di non prevedere alcun riconteggio visto che le regole vigenti nello stato prevedono una riconta nel caso in cui il margine di scarto fra i due candidati è pari o inferiore allo 0.
Con il risultato elettorale sempre più incerto via via che passavano le ore il genero e consigliere del presidente Donald Trump, Jared Kushner, si è messo al telefono alla ricerca di una figura alla James Baker in grado di condurre la battaglia legale per contestare l’esito del voto in vari Stati. Lo hanno riferito fonti del New York Times. Baker, ex segretario di Stato ed ex stratega elettorale di casa Bush, guidò con successo lo stuolo di avvocati assoldati dalla campagna di George W. Bush per ‘la battaglia della Florida’ del 2000 decisa alla fine dalla Corte Suprema.