“Sono convinta che questo Consolato Generale lavora già molto bene; ha un personale eccellente e i servizi che fornisce sono già ottimi; vediamo se riusciremo ad offrire anche la capacità di stare ancora più vicini alla comunità italiana”.
Con queste parole la neo Console Generale d’Italia, Silvia Costantini, giunta a Montréal il 7 marzo scorso, si è presentata alla stampa italiana in un incontro tenutosi al Consolato il 19 marzo. Presente anche una delegazione dell’Ordine Figli d’Italia (OFI) che proprio il 19 marzo ha tagliato il traguardo dei 100 anni, avvenimento che sarà adeguatamente sottolineato con varie iniziative e celebrazioni nel corso di questo 2019.
Insieme alla Console Costantini erano presenti anche i suoi più stretti collaboratori, il Console Lorenzo Solinas e il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Francesco D’Arelli.
Nata a Roma da madre veneta, della provincia di Padova, e da padre marchigiano, della provincia di Macerata, Silvia Costantini ha studiato Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia ed ha frequentato diversi altri Master e corsi di perfezionamento. Ha già un curriculum diplomatico di tutto rispetto: esperienza, dinamicità ed efficacia da vendere.
Prima di approdare a Montréal è stata a Bruxelles, in quello che viene definito il “Ministero degli esteri” dell’Unione Europea, in qualità di responsabile del sistema preventivo dell’UE sui conflitti armati, occupandosi della politica di difesa e sicurezza comune.
Precedentemente è stata a New Delhi (India), dove si è occupata di questioni consolari ed ha fatto parte della delegazione dell’UE presente in quel paese.
Andando a ritroso nel tempo, è stata a Tunisi, con il doppio mandato di consigliere politico e capo della cancelleria consolare e prima ancora a Shanghai, in Cina, come Console di prima classe.
“Nei miei precedenti mandati – ha detto la Console Costantini, entusiasta per questa sua nuova sfida alla guida del Consolato di Montréal – ho avuto la fortuna di essere molto vicina ai nostri connazionali cosa che, naturalmente, voglio continuare a fare. Ma è necessaria una precisazione. Quella di Montréal è una grande comunità, con 40.000 persone iscritte all’anagrafe consolare, alle quali si aggiungono circa 200-210.000 oriundi. Una comunità, quindi, che in questa circoscrizione consolare conta ben un quarto di milione di italiani. Questa, forse, è la cosa più difficile ma cercherò di essere più vicina possibile a tutte le varie anime e segmenti che compongono la comunità italiana, in particolare agli anziani e ai giovani. Datemi solo un po’ di tempo – è stato il suo appello – per conoscervi meglio. Credo, comunque, che sia essenziale creare dei ponti tra le varie generazioni; penso che la solidarietà intergenerazionale sia un valore molto importante dell’Italia, è una caratteristica tipica della nostra società e voglio rivitalizzarla il più possibile”.
Una comunità fantastica
Le sue prime impressioni sulla comunità italiana sono state estremamente positive. “Ho già visitato e incontrato i rappresentanti di alcuni organismi – ha detto – e continuerò a farlo. Credo ci sia la volontà, da parte di tutti, di poter lavorare insieme per raggiungere grandi risultati. So che, ad esempio, le aspettative per la Festa della Repubblica sono molto alte”. Inevitabile, a questo punto, il paragone con il precedente Console Marco-Riccardo Rusconi che è riuscito a portare a Montréal personaggi del calibro di Antonello Venditti e Claudio Baglioni.
“A me piacciono le sfide impossibili. Ho già iniziato a lavorare su questo evento. Ci sono meno soldi a disposizione dello scorso anno – ha detto la Console Costantini – ma se riusciremo a mettere tutte le forze insieme, e se lavoreremo con il “cuore”, sono sicura che otterremo un grande risultato che sarà il risultato di tutta la comunità italiana”.